Sviluppo personale, parola
Il potere della parola
Perché si sente l’obbligo di rispondere ad ogni domanda che ci viene posta?
Ci sono delle occasioni in cui il silenzio sarebbe la miglior scelta.
Forse è sbagliato credere che bisogna sempre dare una spiegazione. Per chi realmente vuole capire, anche una pausa oppure uno sguardo può avere un significato più vasto e profondo di tante parole, e possono diventare un utile deterrente quando chi abbiamo di fronte esige una qualsiasi risposta da utilizzare contro di noi. Non vuole comprenderci, vuole semplicemente affermare la propria posizione.
Osservare gli altri è molto utile infatti ci permette di notare i nostri stessi errore. Quante volte abbiamo parlato solo per orgoglio o per difenderci?
Il fatto che tutti agiamo a causa di queste motivazioni non significa che siano necessariamente valide; più o meno tutti ne riconosciamo la dannosità… quando sono gli altri a parlare.
Se ci rendiamo conto che sono sbagliate, bisogna intervenire su noi stessi, correggere il nostro modo d’interagire con gli altri. In men che non si dica questo sforzo darà frutti inaspettati, soprattutto se continueremo a ricordare che nessuno ci costringe a convincere chiunque del nostro punto di vista.
Qualunque cosa faremo, qualunque cosa diremo, avremo sempre una metà contro e un’altra a favore perciò non dobbiamo aver paura dell’opinione degli altri. Allora tanto vale affermare in silenzio la nostra verità, invece che urlare quella di qualcuno che nemmeno conosciamo.
Se anche in un futuro riuscissimo a convincere tutti gli esseri senzienti di questa Terra della validità dei nostri pensieri, forse non saremmo veramente tranquilli ma avremmo perso qualcosa e ci ritroveremmo a vivere in un mondo ipoteticamente più pacifico, ma anche senza dubbio meno interessante. Ma soprattutto chi ci può dare la sicurezza che le regole ei concetti che abbiamo diffuso e che tutti hanno accettato siano veramente giusti per tutti?
Non c’è la necessità che tutti siano convinti della rettitudine delle nostre opinioni. E’ importante che noi stessi siamo intimamente decisi, disposti sia ad andare avanti in piena onestà con la nostra coscienza, sia a confrontarci con chi è interessato a conoscere il nostro modo di vedere le cose offrendo in cambio, una corretta visuale sul proprio punto di vista.
Nell’era dell’inquinamento acustico, nel caos dei concetti, la parola giusta assume maggiore importanza che nel passato, ha davvero la possibilità di diffondere luce come un faro nella tenebra.
Non si deve dimenticare che quello che esce dalla nostra bocca viene generato da noi e perciò ne abbiamo piena responsabilità e non è delegabile.
Non si deve dimenticare che quello che esce dalla nostra bocca viene generato da noi e perciò ne abbiamo piena responsabilità e non è delegabile.
Bisogna renderci conto che siamo ormai adulti e che ciò che stiamo per dire è un distillato del nostro pensiero, una freccia che punta in una direzione. Scegliamola noi, questa direzione, non usiamo la nostra bocca a favore di cause che non condividiamo realmente.
Impariamo a parlare solo quando siamo sicuri di quello che stiamo per dire, e non mettiamo al servizio di chi conta sulla nostra abitudine di ripetere per diffondere le proprie meschine bugie.
Dovremmo riflettere ognuno con la propria testa. Un atteggiamento appropriato sarebbe quello di depurare le parole che usi abitualmente dai significati estranei alla tua psicologia o dovuti alla tradizione del luogo in cui vivi.
Interrogarsi su sé stessi, magari senza prendersi tanto sul serio, può essere molto divertente e anche la capacità di ascoltare, seguendo questa prospettiva, assume un’importanza enorme e potrebbe essere l’oggetto di un gioco piacevole.
Una parola pronunciata bene e con le migliori intenzioni spesso accade che venga interpretata secondo la peggiore delle possibilità. Quest’abitudine nasce da elementi nascosti della nostra psiche. E’ sicuramente arrivato il momento che se ne prenda coscienza e si trovi un rimedio.