Olomanzia, creare
Creare? Forse si può
Qual è il segreto del creare? Esistono dei meccanismi che è possibile conoscere e, se la risposta è sì, di quali si tratta?
Si può usare il termine “polarizzazione”, l’atto con il quale diamo una forma o uno scopo all’energia che semplicemente “è”.
Materia, luce, emanazioni d’ogni genere, suoni, oggetti in movimento… sono tutte facce della stessa essenza, come la nostra anima, insieme a tutte le sue emanazioni (emozioni, idee, concetti, passioni, amore, negatività, ecc.) Anche se alcune volte ce lo dimentichiamo, siamo anche dei creatori… i semidei della mitologia d’ogni tempo. Nel ristretto campo delle nostre conoscenze siamo gli unici che abbiano il potere di scegliere e, quindi, di creare.
Cosa possiamo creare? Tutto perché siamo padroni di tutto.
Non è semplice arrendersi all’idea. Ma quest’argomento si può sostenere con una domanda: chi, nella nostra vita, interpreta ciò che viene filtrato dai nostri sensi? Provate a rispondetevi.
Per spiegare meglio, se si osserva un albero e lo si vede verde, non c’è nulla di strano. Ma chi dice che il verde che vede un soggetto non sia il giallo di un'altra persona e del resto del mondo? Nessuno potrà mai dirlo!
Allora proviamo a risolvere il problema? Forse passerà tutta la nostra vita, ma il quesito non avrà trovato risposta… perché semplicemente non esiste. Allora scopriremo che invece di vivere la nostra vita abbiamo solo voluto pontificare per poterla spiegare agli altri.
Ora ci chiediamo: se sono normale, e se credo nella giustizia della vita e dell’ordine cosmico, allora nella mia normalità, nel mio isolamento apparente, nell’opinabilità del mio interpretare i segnali che mi vengono da occhi, orecchie, mente, allora in tutto questo c’è bellezza, c’è giustizia, c’è il seme dell’intelligenza cosmica e non quello d’una cosmica presa in giro. Siamo in molti a sapere che quello che ci succede è quello che deve succedere.
Forse della nostra percezione del mondo ne creiamo una copia filtrata dentro di noi. E’ di quella copia che siamo i principi indiscussi. Ergo siamo padroni del nostro mondo, cioè del mondo come noi lo vediamo, quindi dell’unico mondo nel quale ci è stato possibile vivere e nel quale vivremo per un bel pezzo ancora. Forse esisterà pure un’oggettività, ma noi non potremo mai percepirla, e di farlo non ce ne frega proprio un accidente.
Lasciamo questo compito a chi ci dedica la vita, ma questo qualcuno che non venga mai a dimostrarci qualcosa. Il fatto è che l’atto di vivere in questo nostro mondo interiore genera automaticamente degli elementi che, saremo costretti, volenti o nolenti, ad accettare. E’ LA LIBERTÀ e del POTERE DI SCEGLIERE.
Queste parole non vanno diffuse: Non stanno bene, è anacronistico, è utopistico, è sovversivo, è antisociale, è una bestemmia! La Chiesa s’è presa la briga di stravolgere il senso del fatidico morso della mela (il primo dogma, il PECCATO ORIGINALE) per mettersi con le spalle al sicuro… e per mettere in gabbia noi!
Pensandoci bene, se l’Uomo fosse ancora una bestia o giù di lì, allo scopo di mantenere l’ordine sociale, avrebbe validi motivi per continuare su questa linea. Ma in una situazione fluida come quella nella quale viviamo non c’è più da mantenere alcun ordine.
Adesso il genere umano si è evoluto, e si riduce all’opporsi di “masse critiche” contrastanti: l’una vive per fare casino e ne ha il pieno potere; l’altra è più lenta ad agire, opera in sordina, ma ha alle spalle un universo intero che sogna e genera ordine.
Il mondo, da sempre, non desidera altro che svelarsi a noi, farci sentire a casa, farci sentire sempre al nostro posto, cellule insostituibili del grande organismo. Questa nostra realtà è minuscola, ma anche unica e perciò immensa, potente, libera. Siamo dei che crescono continuamente e attraverso il desiderio creano qualcosa di necessario per il mondo del quale fanno parte.
Questo processo agisce nel nostro mondo interiore e, non si sa come, ma s’imprime anche su quello fisico e lo modifica per noi. In qualche modo siamo tornati a uno dei quesiti più in voga di questi tempi nei circoli scientifici: l’amore e l’energia sono la stessa cosa?
Per alcuni l’amore è un tipo d’energia, o meglio è energia alla quale è stato dato un DNA, una forma, uno scopo, una caratteristica. L’energia, semplicemente “è”. L’amore è energia trasformata dal nostro POTERE DI SCEGLIERE il mondo nel quale vogliamo vivere, il nostro futuro.
Il nostro pensiero si potrebbe anche dire che immagina e che quindi immagina, è l’elemento maschile che feconda l’energia nel nostro mondo interiore, dandole una forma ed una caratteristica. Tutte le vie personali nascono da questo elemento d’origine, amore e odio, fortuna e sfortuna.
Ma c’è di più: in questo luogo tutto nostro, se opportunamente gestita, quest’energia può anche acquistare una consistenza più terrena incontrando la semi-materia contenuta nelle nostre idee e nei nostri desideri: da energia pura e ideale scende, si materializza in qualcosa di più concreto e va a manifestarsi anche a livello del mondo fisico oggettivo. Ecco che, sintetizzando tutto questo guazzabuglio, i veri problemi sono semplicemente due:
- poter essere liberi d’esercitare il nostro potere di scelta;
- studiare e migliorare i nostri meccanismi di “creazione”.